CYBERZOIC: intervista a DAVID SILVA

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Un altro entusiasmante progetto con animali preistorici, un altro successo! La campagna Kickstarter Cyberzoic ha raccolto un fondo impressionante di $ 609.470, e di sicuro la linea di action figure si espanderà con nuovi personaggi e creature. Per coloro che non conoscono la storia dietro questa linea di action figure, ecco la sinossi ufficiale.

CYBERZOIC: la storia

Insieme al Dr. Filippo Bertozzo, abbiamo posto alcune domande al fondatore di Creative Beast Studio David Silva su questo nuovo mondo in cui dinosauri, umani, robot e draghi si scontrano.

MATTEO: Hai spesso affermato che questo progetto è nato da alcune idee che avevi al college. Puoi dirci qualcosa su come il tuo approccio ai dinosauri e la tua collaborazione con altri artisti hanno influenzato ciò che vediamo su Cyberzoic?

DAVID: Quando ero al college d’arte, alternavo molti progetti attorno a quattro diverse storie che avevo creato. Due erano di fantascienza e le altri due erano avventure comiche. Mi è piaciuto molto inventare personaggi, creature, opere, ecc. come soggetti dei miei progetti, ma avevo bisogno che ci fosse un contesto per dare un senso ai progetti, ed è per questo che ho ideato storie diverse. Cyberzoic è nato come una di quelle storie di fantascienza, che all’epoca chiamavo The Divine Extinction. La storia parlava dell’umanità che veniva quasi spazzata via in un lontano futuro e doveva ricostruire la civiltà su una Terra post-Terza Guerra Mondiale. Veniva posta una forte enfasi sul modo in cui la fauna selvatica sopravvissuta era cambiata nel tempo per adattarsi a questo nuovo ambiente più ostile. Da questi adattamenti erano nate nuove specie, che hanno portato a diversi tipi di “draghi”. La storia parlava anche di dinosauri, resuscitati dai morti dai demoni, uno dei quali era Dybukk. C’erano anche angeli che avrebbero aiutato l’umanità, i più importanti dei quali erano Argenteus, che era un ibrido umano/angelo, e Arctic, un angelo elementale nato dal caos della guerra e che aveva giurato di proteggere il pianeta (questo personaggio alla fine è stato fuso con il Drago Artico per diventare Kuraokami). E in mezzo c’era Dragolina, che aveva legami sia con i demoni che con gli angeli, ma anche con la natura. Nel corso del tempo, i miei interessi sono cambiati e, lavorando con altri artisti, la storia si è evoluta in una dinamica tecnologia-contro-natura in contrapposizione a una dinamica angeli-contro-demoni, ma al centro c’era ancora una storia sul destino degli esseri umani in cui ci si chiede se riusciranno finalmente a trovare la pace con il mondo naturale, nonostante la loro natura distruttiva. E ovviamente c’erano i dinosauri contro i draghi.

FILIPPO: Draghi… Perché loro? Ho la sensazione che, nei prodotti fantasy e di fantascienza, la presenza dei draghi nelle ambientazioni con i dinosauri tenda già a oscurarli alla vista del pubblico generale. Trascorri molto tempo ed energie costruendo un mondo vasto e intricato in cui le civiltà umane hanno un forte rapporto con i dinosauri, quindi, nonostante la presenza di altri animali preistorici, i dinosauri sono una presenza importante in questo progetto. Non hai paura che i draghi spostino l’attenzione delle persone su di loro?
Inoltre, quali sfide hai riscontrato nel rendere questi draghi coerenti con la tua ambientazione, ovvero l’idea di creare draghi alieni credibili nella tua trama?

DAVID: Parte di ciò che voglio mostrare con questo mondo è quanto siano connessi tutti gli esseri viventi. Dinosauri e draghi qui convivono, ma sono tutti trattati come animali selvatici. In maniera non così diversa dall’andare allo zoo e vedere alligatori, giraffe, leoni, ragni, ecc. Nessuno toglie nulla all’altro perché sono parti interessanti di un tutto, un ecosistema, e ognuno completa l’altro in qualche modo. Qui non è diverso: i draghi sono essenzialmente “dinosauri” che si sono evoluti su un pianeta simile alla Terra ma con circostanze leggermente diverse, e queste deviazioni causano le loro differenze. Voglio illustrare come la vita stessa sia il nostro legame comune. Viviamo tutti per sopravvivere e contribuire a continuare la nostra specie, mentre siamo costantemente modellati dal nostro ambiente. Questo è il pensiero alla base di tutti i progetti di Cyberzoic.

MATTEO: Sembra che Cyberzoic abbia tutto ciò con cui è cresciuto un ragazzino degli anni ’80. C’è qualcosa che hai dovuto eliminare dal progetto? Ti piacerebbe aggiungere qualcos’altro alla lore in futuro?

DAVID: La storia e il mondo sono enormi e c’erano molte cose che volevo fare per questa prima campagna che ho dovuto rimandare a più tardi. Avevamo più Tech Knights, dinosauri erbivori e altri draghi che sono stati eliminati dal Kickstarter iniziale, poiché non solo sarebbe diventato troppo costoso, ma sarebbe stato anche troppo impegnativo da realizzare in due anni. Costruire il mondo con le action figure è complicato a causa della complessità e dei costi necessari, ma speriamo che il nostro fumetto ci permetta di mostrare molte cose che non siamo ancora in grado di ottenere con i giocattoli. In questa fase della nostra storia, la robotica e la tecnologia delle armature sono relativamente primitive e possono funzionare solo per brevi periodi senza un ospite animale, ma alla fine vogliamo mostrare come questa tecnologia avanzerà, evolvendosi in forme di vita robotiche completamente autonome, pur mantenendo una connessione visiva con i suoi antenati organici.

FILIPPO: Le piume sono una grande aggiunta al progetto. Tuttavia, sono curioso di sapere se hai trovato difficoltà nel far aderire l’armatura alla superficie del modello quando le piume creano una superficie irregolare rispetto a una pelle squamata più “coriacea” (come nei giocattoli Dino-Riders originali).

DAVID: Sebbene ci siano piume scolpite sulla maggior parte dei teropodi, alla fine è tutta plastica solida e funziona altrettanto bene della pelle squamata, se non meglio poiché ha una superficie più ruvida. Finché l’armatura è progettata correttamente per adattarsi, questo non rappresenta un problema.

MATTEO: Sappiamo che c’è molta ricerca dietro il design delle figure dei dinosauri. Hai adottato un approccio simile con armi e draghi?

DAVID: Dato che la storia si svolge diverse centinaia di anni nel futuro, non siamo in grado di trarre molta ispirazione dalla vita reale per quanto riguarda le armi. Abbiamo un po’ riflettuto su cose come le fonti di energia, l’artiglieria, gli stabilizzatori di peso e vari tipi di equipaggiamento da mischia, ma alla fine è tutto molto concettuale. Per quanto riguarda i draghi, proviamo ad approcciarci a loro come se fossero modellati dal loro ambiente, quindi il loro aspetto sarebbe influenzato dal percorso evolutivo degli animali in ambienti simili, ma non sono pensati per assomigliare troppo a qualcosa che conosciamo nella vita reale.

FILIPPO: Nelle informazioni generali che pubblichi su Cyberzoic, hai mostrato che esistono molte tribù di umani. Hai basato questi gruppi di persone su civiltà umane moderne/antiche? Se sì, quali? C’è una cultura specifica che vorresti aggiungere come ispirazione futura per una nuova tribù Cyberzoica?

DAVID: L’estetica della tribù è un riflesso diretto dei loro valori e convinzioni. Il Tech Clan è molto futuristico ma prende influenza dall’Europa medievale. Il Fire Clan è più primitivo e dall’aspetto selvaggio, e ricorda l’Antica Roma. Il Desert Clan vede la tecnologia come una progressione non lineare ed è per lo più analogica, somigliante a qualcosa di simile agli eserciti di oggi, ma leggermente più avanzato. Il Dragon Clan convive con la natura ed è spesso in stile vichingo, simile in qualche modo al Fire Clan, ma con maggiore riverenza e rispetto per la natura. Il Water Clan è uno di quelli che intendiamo esplorare in seguito, ma crede che la robotica sia la prossima evoluzione dell’uomo e ha un aspetto per lo più ispirato alla cultura giapponese, anche se più futuristico.

MATTEO: Ti è stato chiesto molte volte di creare figure ispirate alla cultura pop, e forse questo contesto fantascientifico sarebbe stato adatto per inserirle. E’ qualcosa a cui hai pensato?

DAVID: È divertente creare omaggi alla cultura pop che mi ha ispirato, lo puoi già vedere con il set Saber Tooth Tiger ispirato a Dino Riders. Potrebbero essercene altri, ma vorrei comunque inserire i riferimenti nel linguaggio visivo di Cyberzoic in modo che funzionino con l’aspetto generale della linea. Ad ogni modo, non sarei interessato a una duplicazione diretta di un design affermato.

FILIPPO: Stai collaborando con diversi artisti in questo progetto e tutti sono incredibilmente abili. Tra questi, mi interessa la collaborazione con Lewis LaRosa. Come l’hai trovato? Com’è stato lavorare con lui?

DAVID: Ho incontrato Lewis su Instagram – a quanto pare era già un fan di Beasts of the Mesozoic! Sono rimasto stupefatto dal suo lavoro e stiamo cercando un modo per collaborare ormai da alcuni anni. Alla fine mi è venuta l’idea di commissionare un’illustrazione dei personaggi di Cyberzoic, simile alle illustrazioni di gruppo realizzate per Street Fighter negli anni ’90 . Sono sempre rimasto molto colpito dalla quantità di personaggi racchiusi in quelle illustrazioni e quando ho contattato Lewis con questa idea, era entusiasta di realizzarla. Il pezzo finale si è rivelato migliore di quanto immaginassi, e spero di fargliene fare un altro per Cyberzoic II.

MATTEO: Si è discusso molto su come dovrebbero apparire i dinosauri in un potenziale film live-action Dino-Riders. Da fan del franchise e creatore del suo successore spirituale, pensi che dovrebbero avere un design vintage o aggiornato?

DAVID: Una grande motivazione per la creazione di Cyberzoic è stata quella di dimostrare che i dinosauri scientificamente accurati sono il tipo di dinosauro più sorprendente, e possono e dovrebbero essere rappresentati rispettosamente nella cultura pop. Qualsiasi modifica per renderli più minacciosi o più nostalgici, secondo me, non fa altro che indebolire il potenziale del concetto. Le versioni vere sono quelle più facilmente identificabili con la nostra realtà e non vorrei farle in nessun altro modo. Dopotutto, la natura è la migliore designer indiscussa di tutti i tempi.

FILIPPO: La campagna Kickstarter è finita e ora possiamo pensare al futuro. Qual è il tuo sogno per Cyberzoic nel futuro? Ci sono media o prodotti che vorresti trattare per espandere e spiegare la trama che stai creando per questa ambientazione?

Ho grandi speranze per il fumetto che stiamo scrivendo adesso, per quanto riguarda la condivisione di questa visione e l’espansione della lore. Ma oltre a ciò, mi piacerebbe vedere Cyberzoic come una serie animata, un videogioco o anche un film live-action. Naturalmente è tutto un mero desiderio in questa fase, ma abbiamo progettato la linea di giocattoli in modo che fosse cinematografica, quindi una traduzione in uno qualsiasi di questi media non sarebbe poi così difficile. Mi piacerebbe se ne realizzasse qualcuno, o tutti, ma per ora sono estremamente grato di aver creato solo la linea di action figure.

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