OPHTHALMOSAURUS (RECUR, 2018)

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Recur è una ditta specializzata in giocattoli che nell’ultimo periodo si sta iniziando a dedicare al modellismo. L’Ophthalmosaurus soggetto di questa recensione è per l’appunto un giocattolo e pertanto verrà analizzato come tale.

Ophthalmosaurus è uno dei generi di ittiosauri più famosi e non ha certo bisogno di presentazioni. Il Recur ha il pregio di essere identificabile già da una prima occhiata a differenza di molti altri giocattoli che finiscono per essere dei “genericosauri” con un nome affibbiatogli vicino. Il cartellino legato al modello poi chiarisce ogni possibile dubbio.

Dal vivo la prima cosa che colpisce di questa “lucertola occhio” sono le dimensioni. Stiamo parlando di 30 cm di rettile marino, scala 1:20 se consideriamo un animale di 6 metri. Una volta che lo si prende in mano però ci si rende conto che si tratta di un giocattolo, è più leggero di quanto non ci si potrebbe aspettare perché è in pvc morbido ed è cavo all’interno. Questo non va considerato come un punto negativo. Grandezza, peso e consistenza fanno sì che sia adatto ad essere maneggiato senza alcun pericolo da un bambino. Lo si potrebbe tranquillamente immergere in una vasca da bagno o portare al mare e non batterebbe ciglio… anche perché giustamente non ne ha!

Secondo punto di forza di questo giocattolo è la colorazione. È vivace, per niente monotona, con un pattern che ci si potrebbe tranquillamente aspettare da un animale in vita. Non ci sono sbavature e i colori scelti spiccano per fantasia rispetto ai soliti verde o marrone. Il bianco e l’azzurro funzionano molto bene mentre i dettagli blu e arancioni risaltano senza diventare un pugno nell’occhio. Giusto l’interno della bocca è un po’ piatto, qui sarebbe servita qualche sfumatura in più, ma per il resto davvero nulla da obiettare.

Parlare di accuratezza scientifica in questi casi sarebbe come sparare sulla croce rossa, ma questo Ophthalmosaurus riesce a difendersi. Ottima la resa della pelle, liscia con nessuna squama in mostra ma solcata solo da pieghe simili a quelle che potremmo vedere nei cetacei attuali. Le proporzioni corporee sono giuste e si nota la forma idrodinamica di questi animali, forse in questo caso specifico anche leggermente troppo affusolata. Il dorso dovrebbe essere un po’ più inarcato dopo la testa in modo da formare quasi una sorta di piccola gobba e la pinna dorsale per questo stesso motivo slitterebbe più indietro. Nulla di particolarmente grave, per assurdo basta schiacciare leggermente sui lati il modello per fargli assumere una forma quasi corretta in vista laterale.

Le pinne vanno benissimo. Le pelviche sono molto più piccole delle pettorali e tutte e quattro sono robuste e arrotondate. La caudale può apparire deforme a causa della posa, ma in realtà anche lei è stata ben ricostruita.

La testa è l’unica parte che necessiterebbe di qualche piccola modifica. La forma ricalca bene il cranio ma sull’attaccatura del collo ci vorrebbe un po’ di muscolatura in più. Le narici sono nella posizione corretta così come gli occhi che tuttavia sono un po’ troppo grandi. È vero che il nome Ophthalmosaurus significa “lucertola occhio” ma in questo caso, forse proprio per far risaltare questa caratteristica si è leggermente esagerato. Il rostro appuntito e sottile è perfetto, solo la resa dei denti andrebbe migliorata. Ci sono generi di ittiosauro con una dentatura di tutto rispetto, ma tra questi non c’è Ophthalmosaurus. Nel caso del giocattolo l’ideale sarebbe stato appena dentellare il bordo di muso e mandibola e far arrivare i denti, che nell’animale erano piccoli e numerosissimi, fino a dove sono nel fossile. Paradossalmente se nel giocattolo non fossero stati attenti a colorarli uno ad uno fino alla base ma si fossero limitati alle punte il risultato sarebbe stato visivamente migliore. Questi piccoli problemi però sono da imputare più al fatto che come già ribadito più volte abbiamo a che fare con un giocattolo per bambini e quindi ecco il voler “mostrare i denti” per farlo combattere o l’ingrandire le caratteristiche che più lo caratterizzano per renderlo più riconoscibile.

Infine due parole sulla posa. È da apprezzare che siano riusciti a fare in modo che potesse stare ben saldo a terra senza doverlo posizionare in maniera neutra. Infatti se a prima vista potrebbe sembrare che ci sia qualcosa che non va è semplicemente perché questo modello per essere apprezzato al meglio andrebbe appoggiato su una basetta espositiva che lo tiene sollevato sulla destra. Così magicamente la coda che sembrava troppo piegata diventa quasi dritta e altre parti che appaiono asimmetriche si riassestano. Da questa angolazione diventa chiaro che l’ittiosauro è ritratto mentre sta virando sulla sinistra usando le pinne pettorali per stabilizzarsi.

Dunque, considerazioni finali. Se consideriamo questo Recur come un semplice giocattolo non si può far altro che apprezzare il livello raggiunto e sono sicuro che da bambino sarei stato felicissimo di averlo tra le mani mentre in televisione vedevo nuotare questi ittiosauri nella terza puntata di Walking With Dinosaurs. Come modello da collezione può funzionare. A fronte di pochi dettagli errati, di cui la maggior parte sono correggibili con un po’ di pittura, ad prezzo irrisorio si ha tra le mani un Ophthalmosaurus grande, ben colorato e con una discreta posa. In definitiva non posso far altro che promuoverlo.

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