LYTHRONAX (PNSO, 2023)

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Keynes il Lythronax è il settantesimo modello della “Prehistoric Animal Model Series”. La particolarità della sua uscita è che lui ed altri quattro modelli di tirannosauridi furono rilasciati a stretto giro tra loro monopolizzando per un periodo le novità di questa ditta.

Il packaging è quello solito di PNSO per questa linea, scatola di cartone bianco, blister di plastica, libretto, poster e basetta trasparente. Ma posso segnalare con piacere che Keines sta perfettamente in piedi da solo senza necessità di alcun sostegno. Il modello è lungo ventisei centimetri e la cosa ha fatto storcere un pò il naso a diversi collezionisti. Infatti la lunghezza stimata al momento per l’unico esemplare di Lythronax ritrovato è di circa sette metri e Keynes sarebbe quindi in scala 1:27 e non la usuale 1:35. Si potrebbe cercare di conciliare le misure grazie al fatto che l’olotipo parrebbe essere un subadulto e quindi sarebbe potuto crescere ancora un pò, tant’e vero che alcune stime riportano nove metri come lunghezza massima per questo dinosauro.

Lythronax argestes, il cui nome si potrebbe tradurre con “re del sangue del sud ovest” è al momento il più antico membro della sottofamiglia dei Tyrannosaurinae, quella che comprende anche Tyrannosaurus, risale infatti a circa 80 milioni di anni fa. I suoi resti sono stati ritrovati nello Utah e più precisamente nella Wahweap Formation e oltre a buona parte del cranio comprendono una costa, entrambi gli ischi, tibia, fibula, due metatarsi e uno chevron (parte di una vertebra caudale). Va da sè che buona parte del post-cranio è sconosciuto ed è stato ricostruito sfruttando l’inferenza filogenetica.

Una volta estratto dal contenitore sono due le cose che colpiscono di più del modello: la colorazione e il peso. Si tratta di una delle rare volte in cui le immagini promozionali sono nettamente peggiori del prodotto finito. Infatti la varietà cromatica è decisamente più ampia e dona un aspetto molto più naturale. Il peso notevole dipende invece dal fatto che il modello è tracagnotto, visibilmente più tarchiato rispetto agli altri tyrannosauridae di lunghezza simile rilasciati da PNSO nello stesso periodo. Ciò rispecchia pienamente la controparte reale, Lythronax si stima che fosse un animale massiccio, un vero e proprio precursore di Tyrannosaurus da questo punto di vista.

Altra grossa somiglianza tra Lythronax e Tyrannosaurus la si può notare nella forma generale del cranio, la parte posteriore è decisamente più larga di quella anteriore e ciò permette agli occhi di essere rivolti in avanti e di avere un’ottima visione stereoscopica. Tant’ è vero che se si osserva il modello frontalmente ci si sente osservati a propria volta dai suoi piccoli occhi color ambra. Sopra ci sono due ispessimenti a forma di bozzo e subito davanti due cornini, queste strutture non sono conservate nel fossile ma richiamano le illustrazioni con la ricostruzione “in vivo” dell’animale rilasciata in concomitanza dello studio scientifico che lo ha descritto e probabilmente si basano sul genere affine Teratophoneus. Sono state ritrovate invece le ossa mascellari che alloggivano solo undici denti per lato, meno della maggior parte degli altri tirannosauridi, e anche questo dettaglio è stato riprodotto bene da PNSO. Il muso di Keynes è più corto se paragonato a quello degli altri modelli di tirannosauri, ma anche in questo caso si tratta di una caratteristica di questo dinosauro fedelmente trasposta.

In generale la testa è stata ricostruita splendidamente. Le narici avanzate sulla punta del muso, le orecchie, le squame, le coane sul palato, ogni dettaglio è ben scolpito e messo nel posto giusto. Anche l’interno della bocca è finemente scolpito compresa faringe e muscolatura orale e a coronare il tutto non poteva mancare lo strato di vernice lucida a dare quel tocco di realismo in più. Non ci sono labbra ma il modello è stato progettato prima dell’uscita dell’ormai famosissimo studio di Cullen et al. del Marzo 2023. Come da tradizione la bocca è articolata e il meccanismo funziona perfettamente.

Il collo voluminoso e il corpo a botte sono perfettamente in linea con la visione che abbiamo di questo dinosauro. Gli arti anteriori sono corti, ma anche loro robusti e terminano con le classiche due dita da tirannosauro. Come di consueto nei teropodi il pollice è più corto, mentre il secondo dito è più lungo ma più esile. Molto azzeccata anche la scelta di disporre le braccia appoggiate lungo i lati del corpo, in posizione di riposo. Gli artigli sono ben scolpiti e non ci sono sbavature di colore a differenza di altri modelli in passato.

Gli arti posteriori seguono le proporzioni indicate dal fossile, gamba e coscia sono estremamente muscolosi mentre la parte inferiore dell’arto è relativamente gracile se paragonata ad altri modelli di tirannosauri più grandi di questa linea come ad esempio Zhuchengtyrannus. Sembra quasi superfluo ribadire come ancora una volta PNSO unendo lo studio di imponte, fossili e zampe degli uccelli moderni sia riuscita a trasmettere un senso di realismo incredibile. I dettagli dagli scuti ai cuscinetti per finire con gli artigli smussati sono curatissimi ed esaltati dalla colorazione.

La coda è sufficientemente lunga e percorsa da solchi che mostrano dove sono posizionati i principali fasci muscolari. La base è molto più larga dell’estremità, tuttavia, forse proprio a causa della robustezza della corporatura del modello, sarebbe stato meglio farla ancora più voluminosa soprattutto in larghezza. Sotto, subito dietro la sporgenza del pube c’è l’orifizio della cloaca.

La resa estetica delle squame è pazzesca e oserei dire che non si potrebbe fisicamente fare di meglio. Escluse quelle più grandi su muso e piedi le altre sono minutissime, anche meno di un millimetro di diametro, ma nonostante ciò la loro presenza è evidente al tatto e spicca grazie ai lavaggi di colore scuro. Personalmente avrei preferito che da qualche parte fossero aggiunte anche delle piume, anche senza raggiungere l’esempio estremo del Lythronax CollectA, come ci si aspetterebbe in tutti i tirannosauri. Non è però una novità che PNSO le metta solo quando c’è una chiara indicazione dai fossili oppure se la rappresentazione standard di un certo dinosauro a livello popolare è piumata.

Quindi questo Lythronax merita l’acquisto? Sebbene sia il genere meno famoso nel quartetto di tirannosauri rilasciati da PNSO comprendente anche Daspletosaurus, Albertosaurus e Gorgosaurus oserei dire che questo modello sia quello meglio riuscito del gruppo. Livrea, posa, cura per i dettagli e accuratezza scientifica sono tutti punti di forza di Keynes, anche il rapporto qualità prezzo è buono e le poche cose che possono non piacere sono più correlate al gusto personale che a veri e propri errori. Quindi non posso che consigliare di recuperarlo, d’altrone come fare a dire di no al “re del sangue”.

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