SQUALO MEGALODON: giocattoli e modellini dalle origini a oggi

Share on:

Sappiamo tutti che, nell’immaginario collettivo, Tyrannosaurus rex è il superpredatore preistorico per eccellenza. Ma nell’ultimo ventennio un altro animale, dall’aspetto più familiare e che certe stime vogliono perfino più grande di un Argentinosaurus, sta salendo alla ribalta: quello che popolarmente viene chiamato “squalo megalodon” o semplicemente “Megalodon”.

Il “vero nome” di questo animale è oggetto di dibattito : è stato classificato nel corso degli anni come Carcharodon (il genere del grande squalo bianco), Carcharocles e Procarcharodon; il consenso odierno è Otodus megalodon, in quanto Otodus ora include anche Carcharocles diventandone sinonimo.
Attenzione: scrivere Megalodon (in corsivo e con la maiuscola), invece, significa riferirsi ad un genere di mollusco bivalve.

Nonostante sia famoso al punto che c’è chi pensa sia ancora vivo (fun fact: la sua estinzione è stata recentemente retrodatata, dalla fine, 2.6 milioni di anni fa, all’inizio del Pliocene, 3.9 milioni di anni fa) in effetti non se ne sa abbastanza: lo scheletro cartilagineo dei condroitti non fossilizza se non in circostanze particolari, quindi non siamo neppure certi delle reali dimensioni che raggiungeva (sono state pubblicate stime in qualsiasi intervallo tra dieci e venti metri). Per il pubblico, ovviamente, più grande è e meglio è, e di sicuro non ci si ferma alle misure fornite dalla scienza (avete visto Shark 2 – L’abisso?)…

Fin dalla pubblicazione del romanzo MEG di Steve Alten (1997) (anche se ad onor del vero è stato preceduto di diversi anni da Megalodon di Robin Brown e di un mese da Extinct di Charles Wilson, che non hanno avuto lo stesso impatto), lo squalo megalodon è apparso in decine di film di qualità più o meno infima che sfruttavano il fatto di poterlo mostrare come “squalo bianco XXL” (un difetto da cui nemmeno giocattoli e modellini sono esenti), diversi “documentari” (alcuni dei quali hanno alimentato le bufale su vari avvistamenti) e videogiochi. Potevano i vari brand di modellini lasciarsi sfuggire una simile star?

YOWIE (2000)
Il primo giocattolo di squalo megalodon è prodotto – può sembrare strano, ma in realtà conoscendo l’azienda in questione non lo è più di tanto – nel 2000 all’interno della serie Yowie Lost Kingdoms di Cadburys Chocolate Company, un brand semisconosciuto al di fuori dell’Australia che produce capsule toys come i più celebri Kaiyodo (anche se non nella stessa qualità). Come gran parte degli Yowie, ha ricevuto un nome comune (“Giant White Pointer Shark”), ma è presente un foglio illustrativo che lo classifica chiaramente come squalo megalodon.

SAFARI LTD (2014)
I successivi modelli di squalo megalodon sono molto più recenti: Safari LTD, nel 2014, ne ha prodotto una sua versione, non una delle più riuscite (né come megalodon né come Safari). Era ancora il periodo in cui la serie “Wild Safari Dinos & Prehistoric Life” era caratterizzata per lo più da un look più cartoonesco e i modelli più scientifici erano per lo più destinati alla Carnegie Collection, anche se la rivoluzione era alle porte.

DIRAMIX (2015 – presente)
Dal 2015 in poi, il brand italiano Diramix ha prodotto squali megalodon in varie versioni (semitrasparenti, glow-in-the-dark, ecc.). Si tratta in tutti i casi di prodotti acquistabili in edicola all’interno di buste a sorpresa, relizzati in una plastica morbida ed elastica.

PNSO (2016)
Poi, nel 2016, è stato il turno del ben più impressionante PNSO (battezzato “Patton”), dalla sua prima linea di modelli in vinile cavo ‘Age of the Dinosaurs‘. Apprezzabile come lo scultore abbia fatto lo sforzo di non rappresentare semplicemente uno squalo bianco ingrandito e come i denti triangolari mostrino la tipica forma dei denti di megalodon, i fossili più comuni di questo animale. Allo stesso tempo alcuni dettagli lasciano perplessi, come la sua pelle profondamente incisa (tutti i grandi predatori pelagici tendono ad essere il più lisci possibile lungo il “senso di marcia”, per diminuire l’attrito con l’acqua). Il modello presenta un supporto che riproduce un fondale sabbioso.

WILDLIFE ARTISTS (2016)
Al 2016 risale anche lo Skelesaur, un peluche educativo che porta stampato sulla sua superficie come apparirebbe ai raggi X lo scheletro dello squalo megalodon.

MONSTER JAM (2017 – presente)
Dicevamo che questo animale ha una popolarità che va oltre la scienza? Dal 2017 ad oggi, Monster Jam (uno show di monster truck) ha proposto un mezzo ispirato allo squalo preistorico, e tutta una serie di accessori e merchandise collegato, dai cappelli alle riproduzioni del veicolo fino ai peluche e ai set Lego!

G.R. HOBBY & COLLECTIBLES (2018)
Tornando a ricostruzioni più realistiche, nel 2018, G.R. Hobby & Collectibles propose una sua versione dello squalo megalodon, limitata ad 800 pezzi in tutto il mondo ma passata praticamente inosservata in Occidente. La base semitrasparente rende la sua posa molto dinamica.

PNSO (2019)
Nel 2019, il PNSO è affiancato da una nuova versione, più piccola (sempre di nome Patton), all’interno della serie “Prehistoric Animal Models‘. Questo modello presenta un’anatomia aggiornata, una posa più dinamica e una mascella articolata per mostrare l’impressionante apertura boccale dell’animale. Anche qui sono messi in evidenza i tipici denti triangolari.
Nel 2021 è stata inoltre segnalata una versione con un interessante pattern a striscie, forse fatto per differenziarlo ulteriormente da un grande squalo bianco.

#SBABAM (2019 – )
Dal 2019 ad oggi #sbabam, altro brand italiano, ha prodotto molteplici versioni dello squalo megalodon. Si tratta di blind bags equivalenti ai Diramix , scolpiti in vari stili. Da notare quello bianco, forse un rimando allo squalo megalodon presente nel libro Meg.

COLLECTA (2020)
Nel 2020, è il turno di CollectA, che produce un suo squalo megalodon nella linea Deluxe. Come al solito per CollectA, c’è una notevole attenzione per basarsi sulle ricostruzioni più recenti. La mandibola è articolata e l’animale mostra numerose cicatrici, come è frequente per gli squali bianchi odierni.

TAKARA TOMY (2020)
Anche Takara Tomy, nel 2020, inserisce un suo squalo megalodon nella linea Ania di animali articolati. Questa versione include una coda e una mandibola articolate, nonché uno squalo bianco da usare come confronto dimensionale (o pasto!).

KINTO FAVORITE (2021)
Nel 2021, Kinto Favorite rilascia – come suo solito – non una, ma due versioni dello squalo megalodon. Una è un modello in vinile solido (ironicamente nella linea “Soft Models”, ma in realtà realizzato in materiale molto rigido), fornito di una roccia per fungere da base ad incastro…

…E una versione più grande (ben 46 cm), prodotta in materiale morbido (Vinyl Models) e adatta anche ai più piccoli. Com’è usuale per questa linea, alcuni dettagli sono smussati per ragioni di sicurezza.

PAPO (2021)
Nel 2021 tocca anche a Papo rilasciare uno squalo megalodon. Il modello subisce numerosi ritardi di produzione (probabilmente per via della pandemia) e il risultato finale, per quanto non totalmente disprezzabile, appare lontano dagli standard Papo.

YOUTOOZ (2022)
Lo squalo megalodon potrà essere estinto, ma nei mari di molti videogiochi è vivo e vegeto e nel 2022 Youtooz presenta questa versione del megalodon del gioco Sea of Thieves (per PC e Xbox). Naturalmente siamo lontani da essere una versione realistica dello squalo (in caso non l’aveste notato, ha quattro occhi!).

HAOLONGGOOD (2023)
Infine, solo qualche giorno fa – giusto in tempo per l’uscita del seguito di Shark – Il primo squalo, Haolonggood ha annunciato un suo squalo megalodon, con una base volta a simulare una colonna d’acqua che permette una posa dinamica:

Previous

PNSO LYTHRONAX: immagini e link d’acquisto

HAOLONGGOOD DACENTRURUS: galleria d’immagini

Next

Lascia un commento