MONEY ANNING: l’omaggio della zecca inglese a una grande paleontologa

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In un precedente articolo abbiamo parlato dei primi tre dinosauri che siano mai stati descritti, e di come la zecca inglese abbia deciso di dedicarci delle monete a tema.

Per fortuna, per quanto riguarda la paleontologia, il Regno Unito è famoso anche per altri rettili scoperti molto tempo fa, e alcuni di questi vennero ritrovati da una donna di nome Mary Anning. La sua storia purtroppo è simile a quella di molti personaggi che divennero famosi e importanti solo dopo la loro morte. Quando era in vita, il merito delle sue importanti scoperte non venne mai riconosciuto, soprattutto per il fatto di essere una donna in un’epoca in cui la società era molto maschilista.

Anche se lei non potrà mai saperlo, oggi è considerata una delle paleontologhe più importanti di sempre, dato che è stata la prima ad aver scoperto alcuni dei rettili mesozoici più famosi e importanti di sempre. Per commemorare Mary Anning, la zecca inglese ha deciso di dedicarle “Tales Of The Earth: The Mary Anning Collection”: tre monete a tema, ognuna raffigurante tre animali preistorici scoperti da lei, due rettili marini e un rettile volante. Come per le monete dedicate ai primi tre dinosauri, la confezione è identica e all’interno delle pagine si può trovare lo stesso tipo di informazioni, e i disegni sono sempre stati realizzati dal paleoartista Robert Nicholls. Nelle monete ci sono gli stessi dettagli e informazioni delle precedenti tre: il disegno dell’animale e dell’olotipo, il cognome di chi li ha descritti e il rispettivo anno. In ognuna delle monete dedicate ai primi 3 dinosauri erano state disegnate due piante preistoriche vissute con i rispettivi animali. Dato che stavolta le monete sono dedicate a due animali marini e uno volante, invece delle piante sono stati disegnati dei coralli.

Iniziamo con Dimorphodon, uno dei primi pterosauri ad essere scoperti, che alcuni anni fa ha ricevuto un incremento di popolarità dopo la sua introduzione nel franchise di Jurassic World. I suoi fossili vennero scoperti per la prima volta nel 1828, e l’anno successivo vennero descritti dal Paleontologo William Buckland come un’altra specie di Pterodactylus, dato che all’epoca l’unico altro pterosauro conosciuto era lui. Nel 1858 grazie a nuovi esemplari provvisti di cranio, Richard Owen ridescrisse i resti e li assegnò al nuovo genere Dimorphodon, il cui nome significa dente di due dimensioni, in riferimento alla sua dentatura. Questo pterosauro visse nel Giurassico Inferiore (195 ­– 190 milioni di anni fa) e aveva una lunghezza di circa un metro e un’apertura alare di circa 1.45 metri. Essendo un genere piuttosto basale, possedeva una lunga coda e ali relativamente corte, che secondo gli studi più recenti, non lo rendevano un agile volatore. Data la sua scarsa abilità nel volo, probabilmente passava molto tempo a terra, e si nutriva principalmente di piccoli vertebrati.

E ora passiamo al primo dei due rettili marini, iniziando con Plesiosaurus dolichodeirus, la specie che ha poi dato il nome a tutta la famiglia, e che sono probabilmente i rettili marini più famosi e conosciuti anche tra il grande pubblico, soprattutto per il fatto che l’aspetto di Plesiosaurus è stato accostato a quello del fantomatico mostro di Loch Ness. I primi resti di Plesiosaurus vennero scoperti nel 1821, ma nel 1823 Mary Anning trovò uno scheletro completo, e l’anno dopo, sulla base del suo ritrovamento, la specie venne ufficialmente descritta. Questo rettile marino visse nel Giurassico Inferiore, tra 199 e 175 milioni di anni fa. Grazie allo scheletro completo del 1823 sappiamo che Plesiosaurus era lungo circa 3,5 metri, e come molti suoi parenti aveva una coda corta, quattro grandi pinne, un collo lungo e una testa piccola provvista di molti denti appuntiti adatti a catturare soprattutto molluschi e probabilmente anche pesci.

L’ultimo dei tre rettili è uno degli ittiosauri più grandi e famosi che si conoscano, Temnodontosaurus platyodon. I suoi resti vennero scoperti nel 1811 dal fratello di Mary Anning, Joseph. L’anno seguente, Mary trovò il resto dello scheletro che però andò poi perduto. Temnodontosaurus fu il primo ittiosauro ad essere descritto, ma fino al 1889 faceva parte del genere Ichthyosaurus. La sua tassonomia è molto complicata, infatti a seconda delle fonti, non tutte le specie conosciute vengono considerate valide. Temnodontosaurus visse nel Giurassico Inferiore, e a seconda della specie, i suoi resti sono stati trovati in vari paesi europei e in Cile. Questo ittiosauro era il più grande predatore del suo ambiente, e si nutriva principalmente di altri rettili marini. Con una lunghezza stimata tra i 9 e i 12 metri, Temnodontosaurus è anche uno degli ittiosauri più grandi che siano mai esistiti, superato solamente da alcuni ittiosauri del Triassico.

Come per le altre monete, anche queste sono un must have per ogni paleonerd, ed è sempre bello vedere i vari modi in cui la figura di Mary Anning viene omaggiata per il grande contributo che è riuscita a dare.

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