Jurassic West: quando Tex Willer incontrò i dinosauri

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Se siete appassionati di fumetti, soprattutto italiani, molto probabilmente conoscerete la saga di di Tex, il western all’italiana in cui il cowboy e i suoi compagni vivono mille avventure affrontando vari nemici tra sparatorie, mostri, magia e tanto altro. Creato nel 1948 da Luigi Bonelli e il disegnatore Aurelio Galleppini, Tex è uno dei fumetti italiani più longevi di sempre, e ancora oggi viene pubblicato da Sergio Bonelli Editore.

Nelle sue avventure, Tex ha affrontato ogni tipo di antagonista, e dato che siamo su Paleo Nerd, ovviamente racconteremo di quella volta che lui e i suoi compagni si trovarono faccia a faccia con dinosauri e altri mostri giganti.

Questa storia è raccontata in uno dei primissimi numeri di Tex mai usciti, il numero 47, intitolato “Le terre dell’abisso”, uscito per la prima volta nel 1960. Questa storia verrà poi ridistribuita nel numero 24 della collezione storica a colori, con il titolo leggermente cambiato in “Il popolo dell’abisso”.

Prima di iniziare questa storia, facciamo un passo indietro a quella precedente: i tre pards (termine ricorrente nei fumetti che significa amici o compagni) dopo aver sconfitto una strega malvagia, vanno alla ricerca di un misterioso crepaccio nel quale dei nativi erano stati mandati da lei per recuperare dei fiori capaci di dare dei poteri magici. Quando lo trovano, i tre si calano all’ interno con una fune.

Dopo aver scoperto che lì sotto si nasconde una radura, i tre trovano una grande e misteriosa impronta, e poco dopo, incontrano colui che l’ha lasciata: un enorme dinosauro bipede esce dalla foresta per inseguirli. Nel panico generale, Tex e gli altri si rifugiano tra gli alberi, mentre il mostro, accecato dai colpi di fucile, si avvicina alla fune e la strappa con le sue braccia.

Senza la loro unica via di fuga, i tre pards dovranno trovare un’altra strada, e nel cercarla si ritrovano davanti a una battaglia appena conclusa: un dinosauro come quello di prima giace vivo senza un braccio accanto a un altro grosso rettile senza vita che sta venendo divorato da quattro piccoli dinosauri.

Dopo averli uccisi tutti a colpi di fucile e aver camminato per un po’ nel bosco, i tre si ritrovano davanti a un fiume. Proseguendo per il loro cammino, si imbattono in una zattera sul fiume con due persone legate sopra. I tre pards riusciranno a salvarli dai vari mostri che vivono nelle acque del fiume.

I due nuovi personaggi, Kotomi e Moya raccontano chi sono e come sono finiti lì, e raccontano della tribù di uomini che vive in quell’abisso, i Makandra. Nel cercare una via d’uscita, Tex e gli altri verranno poi attaccati brevemente da altri mostri e poi dai Makandra stessi. Come se non bastasse, dopo i mostri e i cavernicoli, il nemico finale si rivela essere un attività sismica che causa una devastante inondazione che distrugge il villaggio dei Makandra, e purtroppo anche Kotomi e Moya perdono la vita.

Alla fine, attraverso una serie di cunicoli, i tre pards riescono a trovare la via d’uscita dalle terre dell’abisso e lasciarsi alle spalle quel mondo antidiluviano.

Breve analisi degli animali

Il primo dei dinosauri a essere mostrato assomiglia molto a un sauropodomorfo non sauropode come Plateosaurus, anche se ovviamente è più molto grande. Non si capisce se stava solo inseguendo i tre pards fuori dal suo territorio o se li stesse attivamente cacciando, ma vedendo che il dinosauro è stato disegnato con una dentatura da carnivoro la seconda opzione è quella più probabile.

Tavola di cisiopurple su DeviantArt

Gli altri dinosauri che vengono mostrati sono la carcassa di un grosso dinosauro con delle squame sul dorso (non si capisce se è erbivoro o carnivoro, la testa non viene mai mostrata bene) e quattro dinosauri più piccoli degli altri due che stanno banchettando con la carcassa. Assomigliano vagamente a quello senza un braccio, e forse sono dei cuccioli di quest’ultimo, ma potrebbero anche essere una specie diversa per via del colore.

Finiti i dinosauri, passiamo ai mostri: il primo è un serpente gigante, del quale poco prima viene anche mostrato uno scheletro nella foresta (stranamente tutto intero e bello pulito…). Le sue dimensioni sono paragonabili se non superiori a quelle del più grande serpente conosciuto, Titanoboa cerrejonensis, anche se quando venne prodotto il fumetto, il Titanoboa non era ancora stato scoperto (verrà descritto nel 2009). Ultimo dettaglio, il Titanoboa apparteneva alla famiglia dei boidi, che non sono velenosi, mentre si può intuire dalla dentatura che il serpente nella storia di Tex è una versione gigante di un generico serpente velenoso.

Tavola di Julio Lacerda

Il secondo è un’iguana gigante, che assomiglia molto a un’iguana marina delle Galapagos (Amblyrhynchus cristatus). A quanto pare versioni giganti di rettili viventi erano piuttosto comuni all’epoca tra fumetti e film, basta pensare a film come Un milione di anni fa del 1940, Viaggio al Centro della Terra del 1959 e The Lost World del 1960.

Il terzo e ultimo mostro, il più grosso e più interessante (nonché il mio preferito), è un grosso rettile marino chiamato Protosauro, il cui aspetto è preso direttamente dalle raffigurazioni di mosasauri dell’epoca, come quelle di Charles Knight e Zdenek Burian. La cosa più interessante è che effettivamente esiste un mosasauro con un nome molto simile, chiamato Plotosaurus, descritto alcuni anni prima, nel 1937, mentre il nome Protosauro è solo un’invenzione.

Tavola di Charles Knight

Gli ultimi animali che vengono mostrati sono dei granchi giganti (non c’è molto altro da dire su di loro) che vengono sconfitti in poco tempo. Coincidenza vuole che nel 1961, un anno dopo l’uscita del fumetto, uno degli animali che appare nel film “L’isola misteriosa” è proprio un granchio gigante, animato in stiop motion dal mitico Ray Harryhausen.

Nonostante Tex avrebbe evitato volentieri di incontrare altri dinosauri e mostri vari nelle sue avventure, Bonelli aveva altre idee in mente. Dopotutto, soggetti come dinosauri e mostri sono troppo belli per essere usati una volta sola, e infatti questa non sarà l’unica volta in cui lui dovrà avere a che fare con delle creature estinte… Ma questa è una storia per un’altra volta.

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